Una ricerca rimossa
Questi, in estrema sintesi (dato che Lo shock primario è un’opera di 250 pagine con centinaia di rimandi bibliografici), i lineamenti generali della mia ricerca che nonostante o, più probabilmente, proprio per i suoi risultati radicalmente innovativi non solo in psicologia e psichiatria ma in molte altre scienze umane (sociologia, antropologia, medicina, psicopedagogia, demografia, scienze politiche), fu largamente ignorata dalla cultura di regime, fatta in gran parte di notabili al merito di partito o di parrocchia che si applaudono e si premiano a vicenda da quasi cent’anni.
Fu comunque nel corso di questa ricerca che scoprii la parte più importante del pensiero di Otto Rank, cioè quella accuratamente nascosta e distorta dai “fratelli” del “Comitato degli anelli”: Jones, Abraham, Ferenczi, Eitington e Sachs.
Egli mi apparve subito come il primo pioniere di quella tematica dell’angoscia di morte che era stata così sistematicamente negata dalla psicoanalisi e dalla psichiatria ufficiali e nella quale andavo scoprendo le radici della cultura, del malessere psichico e della conflittualità umana.
Mi si è imposta allora l’esigenza di creare un nuovo indirizzo psicodinamico e psicoterapico che riuscisse a fondere l’improrogabile riconoscimento di quest’angoscia primaria dell’uomo con quanto di meglio era emerso nella psicologia, nella psicoterapia e nel counseling degli ultimi cinquant’anni. E’ così sorto l’Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale “Otto Rank” (IPUE), con sede in Roma, in via G. Moroni 20.