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Luigi De Marchi
Brescia 17.07.1927 – Roma, 24.07.2010

Biografia

Psicologo clinico e sociale, politologo e autore di numerosi saggi pubblicati in Europa e in America, è stato protagonista di varie battaglie italiane per i diritti civili e sessuali, riuscendo tra l’altro nel 1971, con una storica sentenza della Corte Suprema sulla “Vertenza tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Emilio Colombo, e il Prof. Luigi De Marchi”, ad ottenere la revoca dei divieti penali all’informazione e assistenza anticoncezionale e ad avviare la realizzazione dell’attuale rete di migliaia di consultori sessuologici e familiari pubblici.

Nei primi anni ’50 è stato tra i fondatori dell’AIED, guidando per 20 anni l’Associazione in qualità di Segretario Nazionale

De Marchi ha dato per oltre quarant’anni un contributo determinante non solo alla segnalazione della tremenda pericolosità dell’esplosione demografica (da lui definita “la madre di tutte le tragedie”) e dei suoi tragici corollari (fame, guerre, genocidi, disastri ambientali, disoccupazione di massa, migrazioni disperate, crisi energetica mondiale) ma anche al chiarimento dei meccanismi psicologici profondi che hanno finora impedito di comprendere e di affrontare questa tragedia planetaria.

In particolare, negli anni ‘70, ha dimostrato con alcuni fotoromanzi interpretati da noti attori (come Paola Pitagora, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Marco Zavattini e Mario Valdemarin) che i messaggi emozionali mass-mediatici associati alla psicologia motivazionale sono lo strumento di gran lunga più efficace per indurre le masse alla regolazione delle nascite: una tesi oggi confermata da varie organizzazioni internazionali.


Negli anni ’60-’80 De Marchi è stato fondatore e presidente italiano di tre importanti Scuole di Psicoterapia: quella psico-corporea di Wilhelm Reich, quella bioenergetica di Alexander Lowen e quella umanistica di Carl Rogers.

A partire dai primi anni ‘80 De Marchi matura un diverso punto di vista nei confronti degli approcci teorici di Reich, Lowen e Rogers (a suo parere non avevano colto fino in fondo l’enorme importanza della coscienza e dell’angoscia della morte nella genesi delle patologie psichiche umane) e propone nel 1984 una nuova teoria della cultura e della nevrosi in un libro (“Scimmietta ti amo – Psicologia Cultura Esistenza: da Neanderthal agli scenari atomici ” Ed.Longanesi – “Lo shock primario”, Ultima Ed. 2002, Rai-Eri) che nell’edizione tedesca viene proclamato “Libro del Mese”.

Nel 1986 fonda a Roma l’Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale, oggi diretto da Antonella Fìlastro.

Pioniere europeo della ricerca psico-sociale, De Marchi è stato Presidente Onorario della Società Italiana di Psicologia Politica. I suoi contributi essenziali in questo campo sono stati:

  • la fondazione della Psicopolitica (un metodo di analisi psicologica dei grandi fenomeni socio-culturali che da trent’anni propone una “lettura” di tali fenomeni radicalmente diversa, appunto psicologica, da quelle di carattere marxista, idealista o istituzionalista finora prevalse, con risultati fallimentari, nelle scienze sociali e politiche tradizionali);
  • l’elaborazione d’una nuova Psicologia Politica Liberale e d’una Teoria Liberale della Lotta di Classe, che hanno mandato in soffitta la vecchia psicologia politica di matrice marxista e francofortese.

“Sesso e civiltà”
Laterza, 1960;
“Sociologia del sesso”
Laterza, 1963;
“Repressione sessuale e oppressione sociale”
Sugarco, 1964;
“Wilhelm Reich – Biografia di un’idea”
Sugarco 1970;
“Gli antifecondativi”
Dellavalle Editore 1970;
“Psicopolitica”
Sugarco, 1975;
“Scimmietta ti amo”
Longanesi, 1983;
“Poesia del desiderio”
La Nuova Italia, 1992;
“Otto Rank, pioniere misconosciuto”
Melusina, Roma 1993;
“Lo shock primario. Le radici del fanatismo da Neanderthal alle gemelle.” 
Eri – Edizioni RAI 2002
“Il Solista – Autobiografia d’un italiano fuori dal coro”
Edizioni Interculturali, 2003;
“Wilhelm Reich”
(con V.Valenzi) MacroEdizioni, 2007;
“Il nuovo pensiero forte”
Spirali, Milano, 2007